Signor Presidente, la quarantesima edizione del Premio Internazionale “Guido Dorso” non poteva avere una più degna conclusione che con l’odierna udienza che Ella ha voluto concederci. Essa rappresenta il più ambito e particolarmente gradito riconoscimento all’attività svolta e anche la più alta gratificazione per il generoso impegno culturale e civile di tanti amici che negli anni si sono avvicendati nell’Associazione promotrice del Premio. A nome loro e di tutti i presenti desidero rinnovarle – Signor Presidente – il più vivo e sincero ringraziamento per aver voluto riservare la sua attenzione nei confronti della nostra Associazione che nasce a Napoli, nel 1970, per iniziativa di un gruppo di giovani studiosi della questione meridionale con la condivisa adesione della Famiglia Dorso. Nel mese di giugno di quest’anno abbiamo celebrato la quarantesima edizione del Premio promosso con il patrocinio del Senato della Repubblica, dove dal 2000 si svolge annualmente la cerimonia di consegna dei riconoscimenti, del Consiglio Nazionale della Ricerche e dell’Università di Napoli “Federico II”.

Negli anni il Premio si è arricchito dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e, dal 2005, della Targa di Rappresentanza. Il Premio Dorso, unico nel suo genere per il carattere interdisciplinare, intende segnalare alla pubblica opinione le “eccellenze” del Mezzogiorno le cui rispettive esperienze testimoniano concretamente che il Sud non rappresenta una palla al piede del nostro Paese ma una grande risorsa. La Commissione giudicatrice indica cosi contestualmente esponenti del mondo delle istituzioni, della ricerca, dell’economia, della cultura e giovani studiosi italiani e stranieri che contribuiscono con il loro impegno all’approfondimento delle tematiche legate al processo di sviluppo e di progresso del nostro Mezzogiorno. Nel ricordare Guido Dorso e la sua opera, prendendo spunto dalla metafora dei “cento uomini di ferro” e dalle sue parole sulla classe dirigente, il Premio Dorso ha cercato, in particolare, di individuare uomini e donne che con il loro pensiero, con le loro azioni hanno contribuito e contribuiscono alla formazione e alla creazione di una classe dirigente al servizio dello sviluppo del Mezzogiorno.

Contestualmente al Premio, l’Associazione promuove una serie di iniziative di carattere culturale tese ad analizzare gli aspetti economici e sociali connessi alla questione meridionale anche nel più ampio contesto europeo e in collaborazione con altre istituzioni meridionaliste, nel pieno convincimento che al Sud occorre sempre più “fare squadra”, evitando un atavico individualismo che per troppo tempo ha penalizzato la nascita di un reale processo di riscatto economico e sociale delle nostre regioni. Se il Sud non cresce non cresce tutto il Paese. Nel concludere – Signor Presidente – mi consenta ancora di ringraziarla – a nome di tutti noi – per la sua costante autorevole testimonianza di attenzione nei confronti di una più equa coesione territoriale del nostro Paese – spronandoci cosi a proseguire nel nostro impegno culturale e civile.