Nuovi progetti in cantiere di innovazione sociale e la nascita della prima Cattedra di canto napoletano, risorsa culturale da valorizzare.

Presidente Meglio, dopo alcuni anni è ritornata alla guida del Conservatorio di Benevento, uno degli Istituti di formazione musicale più prestigiosi nel panorama culturale italiano. La sua nuova programmazione in ambito di formazione, terza missione e di innovazione prevede un ‘attività di altissimo livello nazionale e internazionale con il coinvolgimento della comunità locale ed il lancio di progetti meritori come la Prima Cattedra di canto napoletano. Può raccontarci la sua visione e in che modo questa nuova direzione avrà una vocazione sempre più sociale?

Sono molto felice di affermare che oggi Il Conservatorio Statale di Musica Nicola Sala di Benevento, rappresenta un’eccellenza a livello campano e soprattutto nazionale con la sua intensa attività di produzione e una ricca offerta formativa con l’istituzione dei nuovi Dipartimenti come quello di Jazz e pop. Si tratta di una mission inedita volta alla ricerca di una dimensione artistica e originale nata negli anni della mia prima presidenza e frutto dell’attività svolta in sinergia con l’allora Direttore. Oggi il Conservatorio anche con l’istituzione della Cattedra di canto napoletano, patrimonio mondiale dell’umanità, sta muovendo i suoi passi tra tradizione innovazione, posizionandosi sempre di più a livello internazionale grazie anche ad un parterre di docenti di altissimo valore, mostrando una grande capacità di attrarre studenti che scelgono di formarsi con noi sia nel I° Livello (Triennio) che nel II° Livello (Biennio). Inoltre, in questo quadro si inserisce la programmazione sulla terza missione e il suo grande valore per il nostro territorio e la comunità che sarà sempre più orientata alla rigenerazione sociale in un continuo rapporto di interscambio. Ritengo sia fondamentale avviare un comune percorso di comprensione-elaborazione-trasmissione inteso sotto forma di trasferimento della cultura e dei saperi. Questa dimensione costituisce una componente essenziale e si sta concretizzando attraverso un sistema agile e coordinato di partenariati pubblico-privati che rappresentano il motore del nostro ecosistema culturale.

Caterina Meglio Presidente Conservatorio di Benevento

Con le Università campane, le associazioni e i cittadini, stiamo avviando percorsi di co-design partecipati capaci di portare il cuore del Conservatorio, con i suoi professionisti e studenti per le strade e nei luoghi più rappresentativi della città come il San Vittorino di Benevento, un antico e bellissimo Convento del centro storico. Voglio ricordare che il 16 settembre inauguriamo la riapertura del Teatro Comunale della città e con noi ci sarà il Ministro della Cultura Dario Franceschini. In questa occasione, la nostra Orchestra, fiore all’occhiello del Conservatorio, composta da alunni e docenti si esibirà con un momento di Sinfonica legata alle aree della tradizione classica italiana. 

Ed infine, sono particolarmente lieta del riconoscimento da parte del Ministero dell’unica Cattedra in Italia sulla tradizione classica napoletana e sulla sua canzone. Un percorso di due anni dall’alto valore immateriale di cui andiamo fieri.

Caterina Meglio Presidente Conservatorio di Benevento

Quanto è importante il partenariato con le Università?

Fondamentale! Una delle caratteristiche del lavoro culturale, in Italia come in altri paesi, è la sua trasversalità. Infatti, chi lavora nel mondo della cultura può operare, sia nell’ambito di domini che compongono il settore culturale, quanto al loro esterno. Perché ci sono percorsi e professioni che non riguardano solo la formazione di musicisti e di cantanti lirici ma profili differenti e altrettanto rilevanti, come il Direttore di palcoscenico, l’ingegnere del suono. Queste sono tutte lauree che abbiamo all’interno del Conservatorio di Benevento. Per queste ragioni abbiamo importanti relazioni e accordi di partenariato con l’Universita’ del Sannio, con l’Universita’ Federico ll di Napoli e con tutte le altre università della Campania. Inoltre, abbiamo attivato accordi di collaborazione anche con le Fondazioni liriche come la Fondazione del Teatro San Carlo di Napoli e avviato un progetto con il Teatro Regio di Parma. I nostri studenti partecipano agli stage formativi, a momenti di confronto e ad iniziative sulle Opere. Con un confronto costante con il territorio e con il mercato di riferimento, abbiamo individuato nel tempo le nuove professionalità, attraverso un’alta formazione ibrida, figlia del lavoro svolto con le Fondazioni, le Università e le scuole.

Parliamo di musica popolare ed in particolare delle Bande, un tema caro anche al grande Maestro Riccardo Muti, cosa pensa di questo grande ritorno al passato e al recupero della tradizione popolare?

Condivido pienamente il messaggio di Bellezza del Maestro Muti sull’importanza delle Bande musicali. Il Conservatorio di Benevento vanta oltre ad un’Orchestra Sinfonica, una jazz, ed una pop, la “Symphonic Band” una Banda musicale formata da un’Orchestra di fiati, che partecipa agli eventi più significativi del nostro territorio e della nostra comunità. La Symphonic Orchestra è la colonna sonora delle celebrazioni della città come la festa dei Carabinieri, della Finanza, della Polizia di Stato, l’evento della Festa della Repubblica. Attraverso queste produzioni artistiche vogliamo dare ai nostri giovani studenti la possibilità di incontrare un pubblico vero, e di misurarsi in una dimensione aperta e attiva come il territorio.

 

Una sua considerazione sulla presenza della musica italiana all’Estero?

La musica italiana all’estero ha un ruolo da protagonista nello scenario culturale internazionale ed è una delle più amate in assoluto nel mondo. È parte rilevante del nostro Made in Italy, per la sua straordinaria bellezza ed eufonia e perché la canzone italiana dalla lirica alla Romanza, alla musica popolare, fa sognare a occhi aperti, rievocando paesaggi incantevoli, tradizioni e racconti tipici di una Terra pregna di colori e cultura. I Conservatori da sempre ne sono la culla e i nostri musicisti all’estero sono tra i più amati e apprezzati. Ed istituzioni come la nostra hanno una grande responsabilità, quella di scoprire, coltivare e valorizzare i talenti.

Valentina Busiello

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