La Fondazione Circolo Fratelli Rosselli presieduta dal Professore Valdo Spini, con sede in Firenze, promuove tradizione, cultura umanistica e arte, sposando la storia politica del nostro Paese. In qualità di Presidente della Fondazione Circolo Rosselli, e fino a qualche tempo fa Presidente Nazionale dell’Associazione di tutte le Fondazioni, Associazione di istituzioni culturali italiane (A.I.C.I.), ha realizzato lo scorso anno nella città di Napoli della Regione Campania una conferenza nazionale di grande respiro e partecipazione, incentrata sui temi del Mezzogiorno, e soprattutto su temi che riguardavano i giovani del Sud Italia. Tanto è vero che un titolo di un giornale che riportava questo avvenimento, riportò una sua intervista con su scritto “Un Meridionalista Fiorentino”.

Il Professore Valdo Spini, ex Ministro dell’Ambiente negli anni 1993-94, è stato fino a qualche settimana fa, Presidente Nazionale dell’Associazione di tutte le Fondazioni, Associazione di istituzioni culturali italiane. Alle spalle un’importante carriera politica ed accademica, è il Presidente della Fondazione Circolo Fratelli Rosselli di Firenze, dove vive la memoria imperitura dei fratelli Rosselli. È stato definito dal giornale Corriere del Mezzogiorno in un articolo “Il Meridionalista Fiorentino”. Valdo Spini vicino al pensiero Meridionalista, abbraccia il pensiero di Guido Dorso che proveniva dal Partito D’Azione, nato sul punto di riferimento del pensiero dei fratelli Rosselli. Un pensiero comune.

Dice: “La Fondazione Circolo Fratelli Rosselli, siamo orgogliosi di questa lunga continuità del pensiero Rosselli portato avanti nel tempo, il mantenere vivo il pensiero e l’azione dei fratelli Rosselli, in particolare il Socialismo Liberale di Carlo Rosselli”. La Fondazione attraverso una serie di iniziative porta avanti tanti aspetti del pensiero socialista/liberale di quegli anni. Il 9 giugno prossimo ricorderemo l’assassinio dei fratelli Rosselli, attraverso una serie di interventi sul Socialismo Liberale, su temi della società italiana, dell’ambiente, del riformismo civico, dove avremo ospite il Professore Carlo Cottarelli che interverrà sul tema dell’economia italiana all’insegna di un Socialismo Liberale.

Professore Valdo Spini, ci parla della Fondazione Circolo Rosselli, illustrandoci una visione nell’ambito culturale sulla promozione, le tradizioni, gli obiettivi?

La Fondazione Circolo Rosselli situata nel cuore della città di Firenze principalmente ha l’obiettivo di proseguire nel solco del Circolo di Cultura già operante nell’ anno 1920-24 e successivamente rifondato nel 1944. Nel 1920, alcuni giovani, tra cui i fratelli Carlo e Nello Rosselli, Piero Calamandrei, Ernesto Rossi, Alfredo e Nello Niccoli, sotto il magistero di Gaetano Salvemini fondarono a Firenze il Circolo di Cultura. Dall’aprile del 1923 il Circolo ebbe una sua struttura ufficiale ed una sede in Borgo Santi Apostoli, dove per iniziativa dei fratelli Rosselli, fu costituita un’ampia biblioteca con periodici italiani e stranieri. Nella seconda ondata di violenza fascista che seguì il delitto Matteotti, il Circolo di Cultura, che aveva preso un orientamento decisamente antifascista, il 31 dicembre del 1924 fu devastato e il suo materiale distrutto. Pochi giorni dopo, con decreto prefettizio del 5 gennaio 1925, il Circolo di Cultura fu chiuso. Cominciò così la lunga lotta antifascista che vide in prima fila i giovani del Circolo di Cultura con la pubblicazione del primo giornale clandestino antifascista dal nome “Non Mollare” insieme alla Fondazione del movimento di Giustizia e Libertà, fino alla costituzione del Partito d’Azione, alla Resistenza, e alla Liberazione. Fu proprio il Partito d’Azione fiorentino, guidato da Tristano Codignola a rifondare nel settembre del 1944, a Liberazione appena avvenuta, il Circolo di Cultura come Circolo di Cultura Politica, Fratelli Rosselli., in memoria dei fratelli Rosselli che erano stati assassinati il 9 giugno 1937, a Bagnoles de l’Orne, in Francia. Ripercorriamo le tappe di questa vicenda, Dopo la Prima Guerra Mondiale, molti giovani intellettuali ritornarono dalla guerra in un periodo di notevole confusione politica. Allora un gruppo di giovani intellettuali fiorentini, sotto il Magistero del pugliese Gaetano Salvemini fondarono così il Circolo di Cultura, con un intenso programma di attività dal 1920 al 1924. Successivamente il 10 giugno dell’anno 1924, viene prima rapito, poi assassinato il Deputato socialista Giacomo Matteotti, e questo portò ad una presa di coscienza politica in questo gruppo di giovani intellettuali, dove la maggior parte attraverso una dichiarazione decide di aderire al Partito Socialista Unitario, il Partito di Giacomo Matteotti come segnale di solidarietà per l’assassinio. Abbiamo la testimonianza di importanti e bellissime firme come: Carlo Rosselli, Gaetano Salvemini, Ernesto Rossi, ecc. Il Circolo ha ospitato conferenze di tutti i partiti politici, anche del nascente Partito Fascista, dove attira l’attenzione del regime fascista, quindi, la notte dell’anno 1924 la sede del Circolo, per fortuna vuota, viene assaltata, con i mobili dati alle fiamme in Piazza Santa Trinita, il Circolo viene poi, qualche giorno dopo chiuso alle autorità. Passano 20 anni, siamo nell’anno 1944, la Liberazione di Firenze, l’insurrezione della città, che viene liberata l’11 agosto del 1944. Già nel settembre dello stesso anno il partito d’Azione fiorentino, il partito di Codignola, rifonda il Circolo di Cultura intitolandolo ai fratelli Rosselli, che nel frattempo il 9 giugno 1937 sono stati assassinati dalla organizzazione terroristica di destra francese su mandato del Governo francese-italiano. Nel 1981, il Circolo di cultura politica dedicato ai fratelli Rosselli, da vita ad un periodico trimestrale dal titolo “i Quaderni del Circolo Rosselli” che continuano tuttora ad essere pubblicati, Nel 1990 con Decreto del Presidente della Repubblica, il Circolo di cultura è stato eletto in Fondazione, e nacque così la Fondazione-Circolo di Cultura Fratelli Rosselli. Siamo orgogliosi di questa lunga continuità nel tempo, il mantenere vivo il pensiero e l’azione dei fratelli Rosselli, in particolare il Socialismo Liberale di Carlo Rosselli, che attraverso una serie di iniziative portiamo avanti molti aspetti del pensiero socialista/liberale di quegli anni. Il 9 giugno prossimo ricorderemo l’assassinio dei fratelli Rosselli, attraverso una serie di interventi sul Socialismo Liberale, su temi della società italiana, dell’ambiente, del riformismo civico, dove avremo ospite il Professore Carlo Cottarelli che interverrà sul tema dell’economia italiana all’insegna di un Socialismo Liberale.

Ci parla della valorizzazione e l’eredità politica dei fratelli Rosselli?

Con la valorizzazione dell’eredità politica dei fratelli Rosselli, sia nell’azione; (per esempio la nostra ultima ricerca commissionata è stata una ricerca su tre brigate Rosselli che hanno combattuto in provincia di Firenze dal 1943- 1944.) che nel pensiero. Da un punto di vista invece ideologico- politico, penso ad un volume che abbiamo patrocinato e pubblicato sulla storiografia etico-politico del 900, a cura di Giulio Talini. In esso abbiamo evocato il Socialismo Liberale come una delle correnti nuove che hanno attraversato il 900, per coniugare la spinta all’iniziativa individuale, economica, ed a qualificazione personale, attraverso l’etica della responsabilità.

L’obiettivo?

È quello di valorizzare, attualizzare la tradizione dei Fratelli Rosselli, il loro pensiero, la loro azione, ed in particolare il Socialismo Liberale, così il titolo di un libro rinnovatore che Carlo Rosselli pubblicò in francese nell’esilio a Parigi dell’anno 1930.

Qual è l’attualità del Socialismo Liberale?

Da un lato valorizza le iniziative personali, economiche, ed individuali, la spinta alla qualificazione personale. Mentre da una diversa visione, mette in relazione un’etica di responsabilità collettiva. Un esempio: impedire che nella società si verifichino le disuguaglianze che allarghino la forbice dei punti di partenza, ed ecco perché’ la libertà senza giustizia può per certi ceti sociali essere una parola vuota. La giustizia senza libertà non può esistere, poiché’ serve a liberare i singoli. Questa è l’attualità, la fecondità del pensiero dei fratelli Rosselli.

Presidente Valdo Spini, quando ci saranno le celebrazioni dell’anniversario dei fratelli Rosselli?

Realizziamo delle celebrazioni che siano spunto di riflessione e di attualità. Ogni anno cerchiamo di celebrare l’anniversario dell’assassinio dei fratelli Rosselli, che avvenne nel 9 giugno nell’anno 1937 a Bagnoles-de-l ’Orne, in Bassa Normandia in Francia, ad opera di un’organizzazione terroristica di destra francese, la Cagaoule su mandato del Governo fascista italiano. Quest’anno realizzeremo un seminario il 9 giugno nel ricordo dell’assassinio dei fratelli Rosselli, ed anche il ricordo doveroso del 10 giugno dell’anniversario dell’assassinio di Giacomo Matteotti, che venne rapito ed ucciso dai fascisti nell’anno 1924. Quindi, oltre a ricordare i fratelli Rosselli, faremo proprio degli interventi, circostanziati su temi d’attualità, dove ci sarà il riformismo sociale, con ospite Carlo Cottarelli, e temi sul riformismo ambientale a livello Europeo-italiano con l’intervento della Deputata Europea Beatrice Covassi, ed il tema del riformismo civico, con un intervento di un esponente del Sud, il Sindaco della città di Cava de Tirreni Vincenzo Servalli di Salerno che arriva dalla Regione Campania.

Il Nord e Sud Italia, quale secondo lei, la strategia migliore per avvicinare i giovani alle tematiche ed anche alle problematiche che esistono nel nostro Mezzogiorno italiano. Come potrebbe cambiare lo scenario?

Per quanto riguarda i giovani, fra le cose che dobbiamo lamentare in questa situazione di squilibrio tra Nord-Sud, è che c’è un grosso movimento di giovani del Sud che per un punto di vista occupazionale si spostano verso il Nord, anche verso un punto di vista in termini di ricerca, di formazione, di istruzione, e di conseguenza occupazionale. Secondo una mia visione, il PNRR dovrebbe concedere più strumenti, oltre che fondi, proprio per avere un’inversione di tendenza che possa trovare degli incentivi da poter far rimanere i giovani nel proprio Sud, e dargli delle occasioni di occupazione. Tutto questo non può che svolgersi all’insegna della cultura, della ricerca, dell’innovazione. Su questo triangolo dobbiamo sviluppare un’azione, poiché’ il PNRR dice che il 40% dei fondi vanno riservati al Mezzogiorno, ma intanto, secondo me bisogna vedere quale sarà la qualità di questi fondi, e se poi davvero questo 40% verrà osservato; quindi, occorre una mobilitazione generale delle Regioni, degli Enti locali, e della società civile del Mezzogiorno.

Sul tema dell’Autonomia Differenziata, quale potrebbe essere una strategia che metta fine a queste disuguaglianze territoriali?

Bisognerebbe puntare tutto sui “LEA” i livelli di prestazione essenziali. Iniziamo per esempio, dal turismo sanitario, abbiamo tante persone che cercano delle cure mediche, operazioni chirurgiche, ecc., vediamo che in tanti si spostano verso il Nord, e poi accade che più ci si sposta verso il Nord, più degrada il Sud, come se fosse una sorta di “circolo vizioso”. Dovremo secondo una mia attenta osservazione, avviare un “circolo virtuoso” per dedicare più attenzione alla sanità e non solo. Ci sono degli ambiti in cui lo Stato non deve rinunciare alla sua responsabilità, e sono assolutamente contrario che ci sia un Autonomia Differenziata nel campo dell’istruzione, poiché sarebbe contraddire tutto il processo di Unità Nazionale, ma sono allo stesso tempo dubbioso su certe regionalizzazioni. Un esempio attuale, abbiamo assistito a cosa è avvenuto con l’avvento della Pandemia, dove se non esisteva una responsabilità nazionale o Europea, non avremo potuto affrontare l’intera pandemia. Quindi, spero che ci sia un’inversione di tendenza nel pensiero politico, attraverso obiettivi di sviluppo, di tipo economico, civile, e sociale nel nostro Paese.

Valentina Busiello

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