Un appello ai meridionali e agli italiani che credono ancora nell’unità del Paese e nei diritti di pari cittadinanza.

È possibile che il Mezzogiorno di Italia organizzi una marcia su Roma democratica per l’ottenimento dei diritti di pari cittadinanza e l’eliminazione di tante diseconomie rispetto ad altre parti del Paese? L’Autonomia differenziata, strumento di divisione e non di unità del Paese, sarà una ulteriore offesa economica e sociale al Sud. Ma sarà anche una grande offesa all’Unità nazionale e renderà più fragile e insignificante la Carta costituzionale. Paradossalmente il Sud tende ad unire il Paese, mentre il Nord lo divide, sperando di riconquistare una competitivià ormai offuscata da anni, abbandonando la parte più debole socialmente ed economicamente del Paese, il Sud (circa venti milioni di persone). Che valore hanno tutte quelle manifestazioni istituzionali che inneggiano all’unità del Paese e lo stesso inno nazionale “Fratelli di Italia”, di fatto si sta innescando una deriva pericolosa di tipo separatistico.

Ormai è passato un secolo da quando in un Italia, in piena crisi, dopo la prima Guerra mondiale, dopo il congresso di Napoli fu organizzata la marcia su Roma per far valere una serie di istanze confuse ma che raccoglievano ed esprimevano la crisi sociale ed economica del Paese.Il Potere politico non volendo e/o non sapendo dare delle risposte concrete e riformiste al Paese, scelse il fascismo come strumento di governo, come soluzione più comoda e compatibile con il mantenimento delle strutture di Potere.
Oggi il Mezzogiorno di Italia, al di là delle promesse e dei proclami dei vari Governi e dei partiti politici, sempre più si trova in una profonda situazione di crisi economica e sociale. Al Sud forse serve una nuova forza politica che abbandonando le vecchie ideologie di destra o sinistra, in una visione nazionale, europea e mediterranea, faccia assumere il territorio e la sua gente come idea politica, in maniera similare, solo a titolo di esempio, a quanto fecero i padri fondatori degli Stati Uniti che riunirono in una solo forza Progressisti e Conservatori, con un unico obiettivo l’autodeterminazione di un popolo per l’esercizio dei propri diritti e per la responsabilità del suo futuro, sopratutto delle giovani generazioni. I diversi movimenti del Sud si devono unire, senza revanchismi e senza rancori, sui grandi temi dello sviluppo sociale ed economico con un obiettivo nazionale. Bisogna superare gli egoismi territoriali e le visioni dei regionalismi feudali per ridare competitività e sviluppo all’intero Paese. Il 13 settembre 2022 vi è stata una conferenza stampa nella sala Nassirija del Senato a cui hanno preso parte per la prima volta diversi movimenti per denunciare le politiche antimeridionaliste e trovare una condivisione di obiettivi e di azione. E’ l’inizio di una fase importante che va rafforzata coinvolgendo imprese, persone, associazioni, rappresentanti di Istituzioni. Diceva il grande Benjamin Franklin dopo l’approvazione della Costituzione americana: We must indeed all hang together, or, most assuredly, we shall all hang separately. trad: Noi dobbiamo davvero restare uniti, o, molto probabilmente, verremo tutti impiccati separatamente.”

 

Francesco Saverio Coppola

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