Ha debuttato alla scorsa fiera delle rinnovabili Key di Rimini e ha reso noto già il suo primo prodotto: un trasformatore elettrico per i power skid (l’isola di potenza centrale di un impianto fotovoltaico), progettato per funzionare con fluidi biodegradabili e a basse emissioni di CO2.

Si tratta di  Italian Green Factory (Igf), la società del gruppo Tea Tek, nata con l’acquisizione del sito ex Whirlpool di Napoli e l’assunzione di tutto il bacino di lavoratori. Felice Granisso, Ceo della nuova società nell’evento aveva detto che quello di IgF “era un esempio di reshoring nel comparto del fotovoltaico, dal momento che si riportano in Italia produzioni che oggi dipendono fortemente dall’estero”. Per questo è previsto un piano di interventi per 72 milioni di euro, che consentirà a IGF la produzione di inseguitori solari (trackers), Power skid, trasformatori e la realizzazione di un Green Innovation Center”. La nuova fabbrica green di Napoli rigenererà al 100% l’area ex Whirlpool di via Argine.

Ma andiamo con ordine.  Per capirne di più ne ho discusso con  l’Ad, Felice  Granisso.

Felice Granisso

 

In che modo, grazie a Tea Tek, è stato recuperato un territorio degradato come quello in cui operava l’ex Whirlpool? Quanti lavoratori sono stati salvati e come si sono “reinventati”?

Tea Tek ha rilevato il sito ex Whirlpool di Napoli rispondendo al bando emanato dalla Zes Campania. Il piano industriale ed il progetto proposto, tra i cui requisiti era compreso l’assorbimento dei lavoratori della vecchia azienda, hanno consentito la nascita di Italian Green Factory, la nostra nuova società che si occuperà della produzione di inseguitori solari e power skid. L’investimento previsto è di 72 mln di euro. Quando i lavori di riqualificazione dei vecchi capannoni verranno ultimati, avremo una fabbrica green a servizio della transizione energetica che ci consentirà di partecipare alla riqualificazione dell’area di Napoli Est. Il nostro sarà uno stabilimento realmente sostenibile che funzionerà grazie all’energia che produrremo in loco, riducendo in questo modo i consumi, ma anche l’inquinamento. Il nuovo sito, i cui lavori partiranno l’8 aprile con l’abbattimento del vecchio stabile di via Argine, sarà un polo attrattivo anche per la zona, con un asilo nido e spazi di aggregazione aperti ad un quartiere che oggi presenta tutti i segni del degrado postindustriale dell’area. Senza dimenticare un dato: diventerà un centro di ricerca che potrà interagire con le eccellenze qui presenti, dall’università Federico II, alla Apple Academy ad ENEA. L’investimento ci ha consentito di poter assumere 294 lavoratori dell’ex Whirlpool che, dopo quattro anni di enormi difficoltà e incertezze sul proprio futuro lavorativo, con noi avranno la possibilità di ricollocarsi sul mercato del lavoro, formarsi e ampliare le proprie skills e lavorare nella filiera delle rinnovabili.

 

Come?

Le maestranze saranno avviate ad un percorso di formazione ad hoc, concordato con la Regione Campania, al termine del quale saranno in grado di approcciarsi al lavoro con nuove competenze.

 

Flashback. Come è nata la Tea Tek?

TeaTek – acronimo di Telecomunicazioni-Energia-Automazione (Tea) e di Tecnologia e Know how (Tek) – è stata fondata nel 2009 a Napoli. E’ stata una vera e propria scommessa di tre soci coraggiosi, che oggi guidano l’azienda: un percorso che ci ha portati a conquistare un ruolo di primo piano sul mercato internazionale, rendendoci attivi in 14 Paesi e quattro continenti nella progettazione e costruzione di impianti fotovoltaici e di impianti per l’automazione delle reti idriche. La nostra attività, senza dimenticare il mercato italiano, ha trovato uno sbocco internazionale nel campo del fotovoltaico , consentendoci di lavorare alla realizzazione di importantissime centrali solari. Ora, con Italian Green Factory, vogliamo riportare in Italia produzioni strategiche nella filiera delle rinnovabili, una attività di reshoring che vuole rendere il nostro Paese meno dipendente dalle forniture estere.

 

 Quanto è cresciuta dal 2009 ad oggi?

Dal 2009 ad oggi ci sono stati diversi momenti importanti che hanno segnato la nostra crescita. Sotto il marchio Tea Tek, oggi, ci sono 14 società attive in Europa, Asia e Africa e contiamo quasi 1100 dipendenti, collocati tra i diversi cantieri e tra le sedi di Napoli, Roma, Milano, Madrid, Granada e Dubai. Due anni dopo la fondazione dell’azienda, nel 2011, abbiamo iniziato a registrare un costante aumento del volume di crescita che ci ha portati a diventare uno dei principali attori nazionali nel settore delle acque e dell’automazione industriale. Dal 2021 la Tea Tek è diventata una Società per Azioni, completando il percorso di riorganizzazione delle varie unità aziendali distribuite nel mondo. Oggi il gruppo ha un fatturato di circa 120 milioni di euro, con il 75% realizzato nel mercato delle energie rinnovabili ed il restante 25% nel mercato delle acque.

 

Qual è il vostro punto di forza? E quindi come battete la concorrenza?

La tutela ambientale è la nostra stella polare: lavoriamo all’insegna della sostenibilità portando avanti iniziative di riqualificazione dell’ambiente, certi del fatto che lavoro, sostenibilità e cooperazione debbano essere alla base dell’operato di una azienda che investe idee, professionalità e tempo sulle energie alternative. Negli ultimi anni si fa un gran parlare di sostenibilità: noi la pratichiamo e la realizziamo con la certezza che, per imprimere un cambio di rotta rispetto alla questione ambientale, serva rendersi protagonisti del cambiamento attraverso una reale transizione energetica. Sia chiara una cosa…

 

Prego?

Serve parlarne e confrontarsi, ma ancor di più dare l’esempio. Questo è quello che come TeaTek facciamo e abbiamo fatto. Oggi non è importante battere la concorrenza, oggi è più importante far crescere e consolidare una filiera europea delle rinnovabili. Un mercato in forte espansione, come quello delle rinnovabili, ha bisogno di trovare un suo equilibrio dimensionale, una crescita sana dove ci sia la condivisione generale della portata epocale del cambiamento globale dell’economia che la sfida del contrasto al climate change impone a tutti gli attori sul mercato. Una condivisione che deve coinvolgere gli investitori, i landers (le banche finanziatrici), gli appaltatori e la loro filiera di subappaltatori, i produttori dei materiali strategici e tutti i consulenti coinvolti nei singoli processi della filiera. Una condivisione che porti alla consapevolezza che l’utilità marginale dei singoli deve trovare la sua massima espressione nella sana crescita di un generale movimento economico che non può non avere le sue opportune ricadute anche nella produzione di fabbrica europea e nella conseguente ricaduta occupazionale di settore.

 

 Se dico sostenibilità all’interno della vostra realtà, cosa mi risponde?

Rispondo: primo responsabilità sociale. Il ruolo dell’impresa nella società è quello di far progredire il mondo circostante, usando tutte le best practices possibili per migliorare l’ambiente sociale che la circonda e con cui costantemente impatta. Responsabilità sociale significa: Occupazione dignitosa, significa valorizzare le tante professionalità meridionali che tanti riscontri positivi ricevono all’estero e che pochissime possibilità rischiano di avere a casa propria, significa creare aspettative di futuro. Responsabilità sociale significa sostenibilità ambientale che è stata sempre al centro della nostra mission aziendale fin dal primo giorno e durante tutto il nostro percorso di crescita, cercando di improntare tutti i nostri comportamenti al rispetto dell’ambiente, alla riduzione degli sprechi e incentivando le buone pratiche. Sostenibilità sociale e sostenibilità ambientale viaggiano di pari passo, abbiamo una consolidata collaborazione con le realtà ambientaliste e cooperative ed associazioni impegnate sui temi sociali più scottanti nella nostra città e non solo. Siamo poi impegnati nei nostri cantieri con politiche di promozione e crescita delle realtà imprenditoriali locali che sempre valorizziamo ed a cui proviamo a dare parte dei nostri lavori in subappalto. Esperienze straordinarie vissute nei vari territori conosciuti nel mondo, dalle tribù beduine del Wadi Ram in Giordania, alle esperienze con i lavoratori centroamericani, alla straordinaria sfida di cambiamento dei territori siciliani. Tutte esperienze in cui la nuova economia della transizione energetica dà speranza di cambiamento e concrete opportunità di lavoro e di futuro.

 

 Dove vorrebbe arrivare la Tea Tek nei prossimi anni?

Vorremmo continuare a crescere e  dimostrare che per essere leader nel settore delle energie rinnovabili nulla va lasciato al caso, che bisogna essere sempre pronti ad accogliere e sfruttare le nuove tecnologie per essere all’avanguardia in un settore che può e deve fare la differenza sul piano ambientale, economico, sociale ed occupazionale. Per l’avvio della Italian Green Factory auspichiamo al più presto l’inizio delle produzioni, senza necessariamente dover aspettare la realizzazione di una nuova fabbrica. Stiamo, infatti, valutando anche l’acquisizione di un ulteriore sede in provincia di Napoli per partire quanto prima ed anticipare il time to market delle nostre produzioni. Sette anni fa il gruppo TEA TEK fatturava meno di 15 Mln di euro, oggi circa 120 Mln. L’auspicio per i prossimi anni sia quello di continuare a essere all’altezza delle sfide che il nostro straordinario mercato ci impone

 

 Vi piacerebbe essere presi a modello per cosa, per quale progetto o iniziativa?

Per il dialogo che abbiamo instaurato con i partner, le istituzioni e le parti sociali. Credo che il gruppo Tea Tek possa diventare un vero e proprio case history nel campo delle energie rinnovabili. L’acquisizione dell’ex Whirlpool, l’assorbimento degli ex operai è un’operazione di reshoring importante per il Paese, per il Mezzogiorno e per la città di Napoli dove, e noi lo dimostriamo, si può fare impresa ad alti livelli di responsabilità sociale e con grandi ambizioni di futuro.

Cinzia Ficco
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