Ricordo di Andrea Amatucci

andrea amatucci

di Nicola Squitieri

Presidente dell’Associazione Internazionale “Guido Dorso”

Il mio incontro con Andrea Amatucci, scomparso il 13 agosto, avviene agli inizi degli anni ’70, a Napoli, quando, insieme ad altri giovani amici, decidemmo di dar vita, ad una istituzione culturale che approfondisse le tematiche legate alla problematica economica e sociale del nostro Mezzogiorno cercando di individuarne le possibili soluzioni. Tutto ciò anche in alternativa alla contestazione giovanile in atto. Contestualmente, attratti dal messaggio politico e morale di Guido Dorso, demmo vita anche ad un premio a lui intitolato e dedicato alle nuove generazioni con la condivisa adesione della vedova e della figlia del meridionalista irpino. Esponente di una illustre famiglia della terra irpina che tante personalità di primo piano della cultura ha dato al Paese, Andrea fu tra i primi promotori dell’iniziativa. La sua preziosa collaborazione lo vide – sin dall’inizio – presidente della giuria del Premio Dorso ed in seguito, fino ai giorni nostri, presidente del prestigioso Comitato scientifico dell’Associazione Dorso.

Il contributo di Andrea, negli anni, fu particolarmente rilevante per l’individuazione di giovani studiosi della storica “questione” anche nel contesto di nuove prospettive legate all’apertura all’Europa. Fu anche determinante il suo impegno per aprire il Premio Dorso ad un rilevante ruolo internazionale realizzato attraverso una serie di importanti collaborazioni con prestigiose università straniere. In questo impegno Andrea – anche per il suo ruolo di primo piano nel mondo accademico – non mancò di segnalare, per l’assegnazione del riconoscimento, autorevoli docenti di alcune di queste università che andarono, nel tempo, ad arricchire il prestigioso Albo d’onore della sezione internazionale del Premio Dorso. Ed è stato proprio in questi lunghi anni ricordati che si è creato e consolidato, tra Andrea e me, uno stretto legame di sincera amicizia e di reciproca stima condivisa nel comune impegno culturale e civile in piena identità di vedute. Ci mancherai molto, amico mio.